Non chiederci la parola

Non chiederci la parola – Il Gran teatro montano del Sacro monte di Varallo” è un film-documentario di Elisabetta Sgarbi del 2008 (della durata di poco più di un’ora), dedicato alle tantissime statue di terracotta ospitate nelle cappelle del Sacro monte. Come di consueto la Sgarbi racconta, ma, soprattutto, da vita a queste opere d’arte attraverso riprese splendide e molto ben gestite unite a (poche) parole estremamente pertinenti.
Per quello che riguarda la colonna sonora questa è a cura di Frank B. Right (uno dei tanti alias di Franco Battiato).

fotogramma dai titoli di testa di "Non chiederci la parola"
fotogramma dai titoli di testa di “Non chiederci la parola”

Il film contiene musiche di Battiato inedite, musiche di Battiato già note e musiche altrui.

Le musiche non sue appartengono a J.S.Bach (“Preludio e fuga in mi minore BWV 853” da “Il clavicembalo ben temperato“), Franz Liszt (“Ave Maria“), Johannes Brahms (“Preludio corale My inmost heart doth yearn“, arrangiamento per pianoforte di Ferruccio Busoni).
Ci sono poi due ampi frammenti dal “Makrokosmos vol.II” di George Crumb, “Louange à l’immortalité de Jésus” dal “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen e il terzo movimento della “Sinfonia n.3” di Henryk Gòrecki.
In ambito extra-colto sono da segnalare due pezzi da “Aquilarco” e “Zobeide” di Giovanni Sollima unitamente a “The advent of Rose + Croix” di Roberto Musci, Giovanni Venosta e Massimo Mariani.

Ci sono poi le musiche originali attribuite a Frank B. Right, in tutto circa 20 minuti fatti soprattutto di elettronica e tastiere con qualche inserto di pianoforte e, in alcuni casi, l’utilizzo di porzioni di brani di musica classica elaborati (ma non stravolti) elettronicamente.

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i brani di Frank B. Right indicati nei titoli di coda

Va infine segnalato, come già accaduto ne “La madre e la croce“, l’utilizzo in questa colonna sonora di un paio di pezzi provenienti da “Genesi“. Uno, estratto dal “Rorate coeli” presentato senza modifiche, mentre l’altro, proveniente dall’introduzione al terzo atto, vede prima il pianoforte presentare la melodia e poi ripeterla una seconda volta con l’ausilio anche degli archi, esattamente come avviene in “Genesi“. Ma mentre in “Genesi” a questo punto entrano le voci soliste, qui riascoltiamo la versione della melodia per solo pianoforte per poi sentirla sfumare ripetendo indefinitamente l’ultima nota.
Non è chiaro se questa elaborazione sia stata effettuata dallo stesso Battiato, supervisionata da lui o fatta da altri in sede di realizzazione dell’audio del film.

l'edizione Bompiani di "Non chiederci la parola"
l’edizione Bompiani di “Non chiederci la parola”

La colonna sonora del film non è mai stata pubblicata.
Il film invece è stato pubblicato in DVD dalla Bompiani in una confezione comprendente anche un libro ricco di illustrazioni.

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